In questo articolo vogliamo illustrare le differenze tra le varie tipologie di servizi semi-residenziali e residenziali che accolgono anziani non autosufficienti con o senza demenza.
L’intento è illustrare le caratteristiche di ogni servizio in termini di un crescendo di esigenza assistenziale.
I centri di assistenza per malati di Alzheimer si dividono in:
I caffè Alzheimer sono luoghi dedicati alle persone con disturbi di memoria o deterioramento cognitivo e ai loro caregiver (parenti, amici o assistenti familiari), dove ci si incontra e si condivide la propria esperienza. All’interno dei caffè Alzheimer è solitamente presente uno psicologo che svolge un ruolo di orientamento per i caregiver in merito ai servizi territoriali e a come muoversi rispetto alle varie fasi di malattia.
Le attività svolte all’interno dei caffè Alzheimer sono perlopiù di carattere ludico-ricreativo (attività occupazionali, manuali, musica etc.). Talvolta all’interno dei caffè Alzheimer possono essere organizzati degli incontri dedicati ai caregiver insieme a professionisti che possono fornire consigli e strategie per la gestione domiciliare della malattia.
I caffè Alzheimer sono gratuiti e aperti a tutti coloro che vogliono accedere. Durante l’attività il caregiver deve rimanere sempre presente e, di solito, non può delegare la sorveglianza della persona che vive la demenza.
Atelier Alzheimer è un luogo protetto e sicuro dove le persone che vivono questa malattia possono trascorrere del tempo insieme ad altri in modo creativo. Il personale dell’Atelier Alzheimer è composto da un Team di Professionisti, Psicologi, Educatori, Operatori Socio sanitari, Assistenti di base e Musicoterapeuti.
Nello specifico si tratta di un laboratorio di animazione riabilitativa che due/tre volte a settimana accoglie un piccolo numero di persone che vivono una demenza in stadio medio/lieve. È quindi un servizio semiresidenziale a bassa soglia che ha l’intento di stimolare la persona che vive la malattia a mantenere le sue autonomie funzionali e cognitive il più a lungo possibile, permette di socializzare e uscire da uno stato di inattività e isolamento.
Il servizio consente ai familiari di avere delle ore per ricaricarsi e recuperare le energie. Nel percorso dell’Atelier Alzheimer sono previsti anche incontri di psicoeducazione per i caregiver svolti con lo psicologo; quest’ultimi hanno l’intento di formare il caregiver fornendogli utili strategie comportamentali e relazionali utili a gestire la malattia a domicilio specie in relazione ai disturbi del comportamento che causano grave stress in chi si occupa del malato.
Il Centro diurno è un Servizio socio-sanitario di accoglienza diurna per persone anziane con diverso grado di non autosufficienza.
Oltre all’assistenza tutelare offrono servizi per l’aiuto nell’attività quotidiana e propongono attività occupazionali, di animazione e ricreativo-culturali. Al centro diurno solitamente è utile accedere quando la malattia ha raggiunto uno stadio medio/grave e la persona ha difficoltà anche a livello funzionale oltre che cognitivo.
All’interno dei centri diurni è possibile soggiornare per l’intera giornata ed è possibile richiedere di fare il bagno settimanale alla persona che vive la malattia.
Si tratta di un servizio che permette alla famiglia di avere un sostegno significativo per l’assistenza domiciliare e che aiuta a rispondere in modo più funzionale ai sintomi comportamentali e cognitivi che non possono essere gestiti altrimenti a domicilio con il solo aiuto dei familiari. Sono presenti inoltre centri diurni per persone autosufficienti che accolgono persone anziane che godono ancora di una buona autonomia e che non hanno patologie neurodegenerative.
Esistono infine Centri diurni Alzheimer ovvero strutture che offrono un programma personalizzato di supporto, riabilitazione e assistenza a pazienti affetti da demenze con disturbi comportamentali significativi.
La decisione di assumere una badante per un anziano dipende dalle esigenze individuali dell’anziano e della sua famiglia.
Una badante può essere assunta sia quando la persona non è autosufficiente, quindi incapace mantenere una vita indipendente e di svolgere le più comuni attività quotidiane); ma anche quando è ancora autosufficiente, in quanto una badante può essere utile per fornire compagnia e assistenza sociale all’anziano, specialmente se vive da solo o ha poche opportunità di socializzare o di essere supportato dalla famiglia.
La decisione di assumere una badante dovrebbe essere presa dopo una valutazione delle esigenze dell’anziano e delle risorse disponibili per garantire la migliore qualità di vita possibile: una volta comprese queste necessità diventa possibile capire anche qual è il genere di assistenza domiciliare più utile al singolo caso, se fornire, quindi, un’assistenza a ore per utenti con piccoli bisogni d’aiuto, oppure se introdurre una badante convivente che possa assistere l’anziano H24.
La Residenza Sanitaria Assistenziale (RSA) è una struttura sociosanitaria residenziale dedicata ad anziani non autosufficienti, ma anche ad adulti disabili, che necessitano di assistenza medica, infermieristica e riabilitativa a tempo pieno.
Le persone che vi risiedono sono assistite da personale sanitario e socio sanitario e svolgono attività personalizzate di vario genere, mirate al mantenere il più possibile l’autonomia residua e al rispetto dei ritmi fisiologici dei residenti: esse sono, infatti, progettate per fornire un ambiente sicuro dove le persone anziane o disabili possano vivere e ricevere assistenza costante e personalizzata in un ambiente che però non li isoli completamente da famiglia e amicizie.
Le RSA possono offrire servizi di supporto alle famiglie dei residenti, come ad esempio la consulenza psicologica e il supporto nell’organizzazione delle visite.
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