Firenze, 31 ottobre 2024 – Isabella ha 92 anni, guida ancora la macchina e, non contenta, ha riscoperto una vecchia passione: cucire. Isabella, infatti, da qualche tempo ha iniziato a cucirsi da sola i propri vestiti e accessori, dimostrando che non è mai troppo tardi per mettersi alla prova. C’è poi una tradizione a cui Isabella non vuole assolutamente rinunciare: la colazione al bar con le amiche, ogni domenica mattina. Questa tradizione la sta condividendo con nuovi amici, invitando alle colazioni della domenica anche i compagni conosciuti agli incontri sull’invecchiamento attivo, un progetto lanciato da Nomos a Figline Valdarno il 10 ottobre scorso e finanziato dalla Società della Salute fiorentina Sud Est con l’obiettivo di mantenere vive le capacità cognitive e sociali degli anziani attraverso attività stimolanti e divertenti. 

Gli incontri si svolgono ogni giovedì mattina dalle 9.30 a mezzogiorno nella sede dell’Associazione Giardino di Figline Valdarno, un centro molto attivo che offre quotidianamente attività per anziani, dai laboratori creativi alla ginnastica fino allo sportello psicologico. Le sessioni del progetto prevedono attività di gruppo come discussioni sull’invecchiamento riflessioni nate da film o video ed esercizi per la memoria, volti a mantenere attive le funzioni cognitive dei partecipanti e i partecipanti stessi. Non ci sono iscrizioni formali, il gruppo rimane aperto e flessibile: chiunque voglia partecipare può farlo, e non ci sono costi per l’adesione.

“Gli incontri sono pensati per essere divertenti e coinvolgenti – dice Claudia Gatteschi, psicologa e responsabile del progetto per conto di Nomos – ma anche per dare valore alle esperienze e alle storie di vita dei partecipanti. Non si tratta di un training cognitivo rigido, ma di un percorso che favorisce la condivisione e lo scambio tra persone che, sebbene appartenenti a diverse fasce d’età, trovano molto in comune”.

E in soli dieci giorni è successo anche questo: Isabella ha ascoltato ed accolto il bisogno di amicizia dei compagni e come risposta ha coinvolto gli altri nelle sue colazioni della domenica. Non solo: ad esempio un settantenne e una giovane di 27 anni hanno scoperto di avere la stessa passione per i film coreani, a dimostrazione che gli interessi comuni possono abbattere le barriere generazionali.

“Del resto – continua Gatteschi – il progetto non è solo un modo per mantenere attive le capacità cognitive, ma anche per favorire il benessere sociale e la creazione di nuove amicizie. È incredibile vedere quanto si possa imparare dalle esperienze altrui e quanto le persone possano scoprire di avere in comune, nonostante la differenza d’età”.

Il progetto di invecchiamento attivo andrà avanti fino a gennaio 2025. C’è ancora posto per chiunque voglia unirsi.


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